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Tre domande a Emerson Fittipaldi

Una veloce chiacchierata col due volte campione del mondo in visita alla nostra sede di Ronco Scrivia.

Nella Formula 1 in cui lei ha vinto due mondiali si rischiava la vita praticamente ogni settimana, oggi la sicurezza ha fatto passi da gigante. Come ha vissuto, da pilota e poi da ex pilota, questi cambiamenti?
"Ricordo che quando ho esordito in F1 c’era già la GP Drivers’ Association, nel cui ambito Jackie Stewart era particolarmente attivo. Jackie lavorava come un pazzo per aumentare la sicurezza delle vetture, dei circuiti, delle attrezzature usate dai piloti. Sono contento di vedere come questo lavoro iniziato tanti decenni fa abbia portato all’estremo livello di sicurezza odierno, non solo in F1 ma in tutto il motorsport. Nonostante tutto questo, però, non bisogna mai dimenticare che tutta questa evoluzione ha enormemente ridotto ma non eliminato la probabilità di gravi incidenti: il motorsport rimane sempre un’attività ad alto rischio".

La Formula 1 sta vivendo una nuova stagione a livello non solo tecnologico ma anche comunicativo e televisivo. Che giudizio ha di questa nuova evoluzione?
"Ho un giudizio molto positivo. Liberty Media, che ha grande esperienza nel mondo televisivo americano, ha portato la Formula Uno a una dimensione nuova. I cambiamenti si percepiscono sia in TV che in tribuna, nei circuiti. Mi piace molto come stanno lavorando nel conquistare un pubblico nuovo come quello degli Stati Uniti, per esempio il GP di Miami è stato un successo incredibile, così come lo era stato Austin negli anni scorsi e sono sicuro che lo sarà anche il GP di Las Vegas. Ho amici americani che vorrebbero venire a Monza quest’anno (in occasione dei festeggiamenti per il 50esimo anniversario del primo titolo di Emerson, ndr) e sono stupiti perché non si trova più un biglietto."

Lei spesso dice che il motosport è la sua vita, e che finché vivrà si occuperà di corse e di vetture. Quali sono i suoi progetti in questo momento?
"Attualmente sono molto felice di seguire mio figlio Emmo jr, che ama correre e che è impegnato nel campionato italiano Formula 4, mentre da diversi anni sto lavorando alla realizzazione di una nuova vettura, che spero possa essere presentata al pubblico l’anno prossimo".