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#OMP50 Episodio 2: La sfida del racewear

All’inizio degli anni Ottanta, OMP è ormai una realtà conosciuta nella sicurezza per l'automobilismo, grazie alla qualità dei prodotti, alla competenza e alla presenza costante sui campi di gara. Con la crescita della produzione delle componenti meccaniche, e l'aumento fino a trenta dipendenti, si sono già resi necessari anche due cambi di sede, sempre restando a Genova. Intanto, ai fratelli Piergiorgio, Roberto e Claudio si è aggiunta anche la sorella Laura, che gestisce l'amministrazione e l'ufficio commerciale. Si prepara una nuova sfida: allargare il campo d'azione al settore tessile con tute, guanti, cinture e guanti ignifughi per i piloti.

Nel 1981, nella nuova base nel quartiere di Bolzaneto, viene allestito un vero e proprio reparto di sartoria. La prima tuta in assoluto viene confezionata per Emilio Radaelli, navigatore nel Campionato Italiano Rally e poi nel Mondiale. Già dopo un anno, arriva l’accordo con il primo pilota in Formula 1: si tratta di Mauro Baldi, che nel 1982 fa il suo esordio al volante della Arrows conquistando due piazzamenti a punti al Gran Premio d’Olanda e al Gran Premio d’Austria.

L’officina OMP viene visitata da nomi sempre più importanti, come Bjorn Waldegard, che nel 1979 è stato il primo pilota campione del mondo rally. Divenuto pilota ufficiale Toyota, lo svedese è così anche il primo iridato a indossare una tuta OMP, e desidera controllare di persona ogni aspetto.

Fino a qui, OMP segue i dettami tecnici del periodo. La parte esterna delle tute è realizzata in Kevlar, quella interna in Nomex. Kevlar e Nomex, marchi registrati dal colosso americano Dupont, sono fibre sintetiche capaci di resistere a temperature elevatissime. Ci sono però due controindicazioni: il peso e la deteriorabilità del Kevlar, che dopo qualche utilizzo perde il colore originario a causa dell’alta fotosensibilità. In uno sport in cui ogni grammo può fare la differenza, e dove l'apparenza è fondamentale, c'è molto margine di sviluppo.

L’opportunità di fare scuola si presenta nel 1986, con la modifica delle normative della FIA, Federazione Internazionale dell’Automobile, e l’adozione dei nuovi standard di certificazione ISO.

OMP è la prima azienda al mondo ad adeguare immediatamente la propria produzione di abbigliamento ignifugo, ottenendo la prestigiosa omologazione numero 001 con il modello Master 3. La soluzione innovativa è quella di adottare il Nomex anche per il rivestimento esterno della tuta, che non solo diventa più bella da vedere, ma soprattutto più confortevole. Mossa indovinata: seppur con diverse evoluzioni, il materiale esterno della tuta rimarrà sempre il Nomex.

Alla lista dei piloti di Formula 1 dotati dell’abbigliamento OMP si aggiungono intanto Riccardo Patrese, Eddie Cheever, Piercarlo Ghinzani, Alessandro Nannini, Johnny Herbert, Gabriele Tarquini, Christian Danner, Roberto Moreno e soprattutto Gerhard Berger. Sarà proprio l'austriaco a confermare definitivamente la bontà dei prodotti ignifughi studiati dai fratelli Percivale. Lo scopriremo nel prossimo capitolo.