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#OMP50 Episodio 1: Tutto è iniziato da una stazione ferroviaria



È una domenica pomeriggio del 1973. Roberto Percivale è di ritorno verso Genova, dopo aver disputato una cronoscalata in Toscana, al volante di una Fiat 500. La 500 è la piccola automobile che ha motorizzato l'Italia, e per Roberto è il mezzo più economico con cui cimentarsi nel motorsport. Lungo la strada, Roberto pensa all'eccellente risultato ottenuto, ma anche ai rischi di un capottamento. Il pericolo è una minaccia costante nel motorsport.

Smettere di correre, o continuare a inseguire la propria passione? Le settimane successive portarono chiarezza. La soluzione è continuare a correre, ma aumentando la sicurezza passiva della macchina, per minimizzare le conseguenze in caso di impatto. Dopo un consulto con Piergiorgio e Claudio, i fratelli di Roberto che nutrono lo stesso amore per il motorsport, la strada è tracciata. Nell'ottobre 1973 viene fondata la OMP, sigla di "Officine Meccaniche Percivale".

La neonata OMP comincia a lavorare alla costruzione di un rollbar, la gabbia protettiva in metallo all'interno dell'abitacolo della vettura. In Italia esisteva fino a questo momento una sola ditta specializzata, mentre gli altri modelli sul mercato erano principalmente di origine inglese. I rollbar sono venduti in kit con tubi separati, da assemblare dopo la consegna. Il trio Percivale, aiutato da due amici, realizza così un esperimento primitivo ma già geniale: un prodotto pre-assemblato, con soli due blocchi da unire. Questo consente maggior facilità di montaggio e maggiore rigidità, a vantaggio della sicurezza.

Dopo quel primo tentativo riuscito, il secondo rollbar viene costruito in casa Percivale, nei locali della stazione ferroviaria di Quinto al Mare, dove papà Giuseppe è capostazione e mamma Emilia, casalinga, tiene a bada i ragazzi. L'idea lanciata da OMP attira l'attenzione dei preparatori più importanti della zona, dove il passaparola è già cominciato.

Il capitale sociale di partenza è di 500 mila lire, le attrezzature limitate: una saldatrice portatile, un trapano a mano con supporto a colonna, una mola per tagliare i tubi e una piccola curvatrice. Sopra ad un tavolo, Claudio progetta. Di notte, quando è buio e i treni non transitano, i tubi vengono piegati utilizzando le traversine dei binari come supporto.

In un paio di mesi, l'attività di OMP decolla. Le richieste, che arrivano per posta e per telefono, continuano ad aumentare. In aggiunta alla produzione dei rollbar, si aggiungono altre componenti realizzate con creatività e determinazione. La piccola ditta si sta facendo un nome, siglando addirittura accordi di fornitura ufficiali con costruttori come Abarth, Alfa Romeo e Lancia. Da una stazione ferroviaria è iniziata una favola moderna.