Back

Altri due titoli GT: intervista a Raffaele Marciello

Sei titoli conquistati, nessuno ha fatto meglio di lui. Raffaele Marciello, in questa stagione, è diventato il pilota più vincente nella storia GT World Challenge Europe, portando a casa i titoli Overall ed Endurance con il team Akkodis ASP, come nel 2022. Con questi ultimi trionfi, Lello ha ulteriormente rafforzato il suo curriculum e la sua reputazione di star delle corse Gran Turismo, dopo tante altre vittorie raggiunte in questi anni.

Lo svizzero ha affrontato il campionato 2023 equipaggiato dalla tuta ignifuga OMP, trovando un supporto fondamentale durante i weekend su prestigiosi circuiti europei quali Brands Hatch, Le Castellet, Misano, Hockenheim, Nurburgring e Valencia, dove quest’anno è riuscito a salire sul gradino più alto del podio insieme ai compagni Jules Gounon e Timur Boguslavskiy.

In attesa di affrontare un nuovo capitolo agonistico nel 2024, Raffaele ci ha raccontato la sua stagione e le sue ottime impressioni sulle nostre tute.

Raffaele, qual è il tuo asso nella manica per essere sempre così competitivo?
"Sono in grado di adattarmi bene a tutte le condizioni, e per questo nei miei turni di guida sono normalmente nelle prime posizioni, sia in qualifica che in gara. Partire avanti conta moltissimo, così come tenere un ritmo costante".

Qual è stato il momento più importante della stagione?
"Dico la vittoria alla 6 Ore al Paul Ricard, ma anche il secondo posto alla 24 Ore di Spa, quando ho affrontato stint lunghissimi. E poi ovviamente la gara di Barcellona, quando abbiamo raggiunto matematicamente i titoli".

Ti possiamo considerare il Maestro delle gare Gran Turismo? Credi di essere il più veloce al mondo con vetture GT3?
"Non ho mai voluto considerarmi in questo modo, perché ci sono molte variabili che incidono, tra cui ad esempio il balance of performance. Mi sono confrontato con molti avversari di alto livello ed è complicato stabilire chi sia il migliore in assoluto. Diciamo che sono fra i primi 10".

Quest'anno hai usato una tuta OMP, come quando eri tester F1 e pilota in GP2 Series. Che progressi hai notato da allora?
"Già quando ero collaudatore in Formula 1, la tuta OMP era di qualità elevatissima. Una volta che raggiungi il limite, i miglioramenti diventano questione di dettagli. Quest'anno con OMP mi sono trovato benissimo, soprattutto per quanto riguarda il comfort e la traspirabilità. Ne ho avuto conferma a Spa, la gara più impegnativa della stagione, quando la tuta è rimasta sempre asciutta. È una delle cose a cui guardo maggiormente".

Quali sono le principali esigenze di un pilota GT per il racewear? Dacci il tuo parere da specialista.
"Se in Formula 1, ad esempio, si presta enorme attenzione alla riduzione del peso, in GT questa necessità è meno sentita. La tuta OMP è molto leggera, ma soprattutto si è dimostrata comoda e mi ha consentito grande libertà di movimento: è un aspetto fondamentale nelle operazioni di cambio pilota. Grazie anche alle caratteristiche della tuta, siamo riusciti sempre a effettuare soste ai box al top".