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Intervista a Sébastien Buemi: il nuovo capitolo in Envision Racing

Sébastien Buemi può essere considerato una leggenda della FIA Formula E. Il pilota svizzero è sulla griglia della serie totalmente elettrica sin dalla sua creazione, prendendo parte a 104 gare, ha ottenuto il titolo 2015-2016 e detiene il record di vittorie e pole-position, 13 e 15 rispettivamente. La stagione 2023 ha segnato un nuovo capitolo nella carriera di Sébastien, che si è unito al team Envision Racing, partner del marchio OMP. La mossa si è rivelata presto indovinata, con Buemi capace di segnare punti con regolarità e di siglare la pole nella prima sessione di qualifica in Arabia Saudita. Ora che la prima stagione con le nuove vetture Gen3 sta volgendo al giro di boa, Sébastien è settimo in classifica generale, ma con grandi ambizioni per la seconda metà del campionato. OMP ha intervistato il pilota Envision Racing prima del weekend dell'E-Prix di Berlino, raccogliendo inoltre da Seb anche curiosità interessanti sul racewear e sul casco Bell Racing, altro prodotto di Racing Force Group.

Seb, stai vivendo una stagione per te storica nella FIA Formula E, essendo passato al team Envision Racing: cosa significa cambiare dopo otto anni?
"A essere sincero è una bella sfida: avendo trascorso otto anni nella stessa scuderia, con le stesse persone, è un po' come uscire dalla zona di comfort. In ogni caso, l'avvio di stagione è stato positivo, siamo secondi nella classifica team, anche se sono un po' deluso per aver perso il podio in India. A Valencia abbiamo affrontato test pre-campionato impegnativi, perché essendo una scuderia clienti Jaguar abbiamo avuto meno opportunità di fare prove rispetto ai costruttori, ma fin qui siamo stati piuttosto competitivi. Abbiamo un ottimo ritmo-gara: a Città del Capo mi sono ritrovato ultimo dopo un contatto e ho concluso quinto, a San Paolo dal fondo sono risalito in decima posizione".

Envision Racing è uno dei team che hanno compiuto i maggiori progressi con le regole Gen3. Era il momento ideale per passare ad una squadra diversa?
"Mi sento davvero fortunato nell'essere in una scuderia così forte e di poter guidare una macchina tanto veloce, perché ho tutti gli strumenti e tutte le opportunità per lottare per qualcosa di importante. Lo scorso anno ho vissuto una stagione difficile, non avevo una monoposto competitiva, ma adesso sono contento. Spero solo che sia possibile trasformare la nostra velocità in risultati di rilievo nelle prossime gare. Abbiamo un ottimo pacchetto, ci serve solo un po' più di fortuna".

Hai già fatto vedere il tuo potenziale velocistico con Envision Racing. Qual è il prossimo obiettivo?
"L'obiettivo è di vincere delle gare, o almeno di salire sul podio. In realtà ci eravamo riusciti in India, ma siamo stati penalizzati per una questione di poco conto. Era stato il nostro miglior piazzamento stagionale, non poterlo conservare è stato un peccato. Al di là di questo, abbiamo marcato punti ad ogni round e credo che sia solo questione di tempo prima di poter festeggiare qualcosa di più significativo".

Parlando ancora di cambiamenti, le nuove monoposto Gen3 hanno portato una rivoluzione tecnica in Formula E. Che tipo di sfida è per un pilota?
"Si tratta di comprendere cosa è decisivo per la performance, dove abbiamo bisogno di concentrarci, e come cambia il modo di correre. Ci sono serviti un paio di weekend ma credo che adesso abbiamo un quadro di cosa serva per essere competitivi. Sento che stiamo ancora facendo esperienza, raccogliendo dati, e stiamo cominciando a capire dove bisogna focalizzarsi. È tutto nuovo per chiunque, è un processo di apprendimento e stiamo cercando di completarlo più rapidamente degli altri!".

Firmando con Envision Racing, sei tornato a correre con il racewear OMP, come in Formula 1 con la Toro Rosso. Quali evoluzioni hai riscontrato rispetto ad allora?
"Non ci avevo pensato prima di iniziare a lavorare con il team, ma è stato bello tornare con OMP. In particolare, sto apprezzando l'underwear ignifugo, si adatta bene al mio corpo e mi sento a mio agio quando lo utilizzo in macchina. Si tratta di un prodotto fondamentale per un pilota, perché può accadere di sentire caldo o poca elasticità del tessuto. Sono molto soddisfatto anche della tuta: ho gli agganci sulle scarpe per evitare che salga, e ho chiesto una piccola tasca per il telefono quando sono fuori dall'abitacolo. Ho utilizzato fin qui due tute e non si sono ristrette. Questo è ottimo, perché alcuni piloti hanno tute di altri marchi che vanno a restringersi molto, e devono partire da una misura maggiore per far sì che alla fine abbiano la giusta vestibilità. Sono molto contento fin qui del pacchetto, anche delle scarpe, che per i piloti sono sempre cruciali".

Sei inoltre un utilizzatore di lungo corso dei caschi Bell Racing, nei tuoi diversi programmi agonistici. Quali sono le caratteristiche essenziali che cerchi, passando tra Formula E, WEC e persino test Formula 1?
"Dipende dalla categoria in cui mi trovo, ognuna ha esigenze diverse. Quando gareggio nel World Endurance Championship, ho principalmente bisogno di comfort, perché indosso il casco per lungo tempo, anche per quattro ore consecutive: serve che sia comodo quando ho le cuffie alle orecchie, perché il casco a volte può comprimere troppo la testa e dare un po' di dolore. Quando guido le vetture di F1, cerco un casco dal buon comportamento aerodinamico, perché non voglio che la testa si muova a causa delle turbolenze. Ho così alcuni spoiler per prevenire le vibrazioni, e Bell Racing è di grande supporto nel trovare soluzioni quando ho qualche problema. In Formula E si corre soltanto su tracciati cittadini, quello che serve è una buona ventilazione dell'aria, un buon sistema per le visiere a strappo e la migliore visibilità, così da poter passare il più vicino possibile ai muretti".

Numerosi piloti affrontano impegni paralleli tra Formula E e WEC: è un aiuto per crescere a livello di guida?
"Mi misuro in diverse categorie ormai da parecchi anni, e gareggiare allo stesso tempo tra FIA Formula E e WEC mi ha reso un pilota migliore. Ad esempio, in Formula E ho imparato molto sulla gestione dell'energia, mentre nel FIA WEC ho maturato esperienza con auto a quattro ruote motrici grazie all'ibrido, ed è utile anche in Formula E ora che le monoposto hanno la rigenerazione in frenata sull'asse anteriore".

Hai visto da vicino la Formula E sin dalla sua creazione. Quanto è cresciuto il campionato dal 2014 ad oggi?
"La tecnologia si è evoluta molto in questi anni. Adesso usiamo una sola vettura per l'intera distanza di gara, con più potenza, più autonomia, e molta più velocità. In generale, per un pilota è sempre bello far parte di un percorso sin dall'inizio. Abbiamo guadagnato il rispetto nel mondo del motorsport, dagli appassionati e dalle altre categorie. Ora siamo curiosi di scoprire gli step futuri".