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Sfida nel deserto: Martin Prokop pronto per la Dakar 2023

"Questa Dakar sembra più difficile e impegnativa. Non vedo l'ora di iniziarla dopo un intero anno di attesa". Martin Prokop è impaziente di disputare la sua ottava Dakar, ed è fortemente motivato ad assicurarsi il miglior piazzamento al termine della gara rally raid più famosa al mondo. Il pilota ceco, insieme al co-pilota Viktor Chytka, vuole riscattarsi da una complicata edizione 2022, lottando ancora per la top 10 e cercando di eguagliare, o persino andare oltre, la sesta posizione raggiunta nel 2019.

Per questo obiettivo, Martin e l'Orlen Benzina Team hanno aggiornato il Ford Raptor RS Cross Country #210 su alcuni aspetti tecnici, per adattarsi meglio ai deserti dell'Arabia Saudita. L'ottavo posto centrato al Rally del Marocco lo scorso ottobre ha dato a Martin fiducia sulla competitività della sua vettura; inoltre, per questa sfida estrema, può fare affidamento sui prodotti di Racing Force Group come racewear, caschi e il sistema di comunicazione Zeronoise.

Scopriamo cosa ci ha raccontato a un paio di giorni dal via dell'avventura 2023. Martin, come è andata la tua preparazione in questi mesi?
"Abbiamo vissuto davvero un'ottima gara in Marocco, testando un nuovo pacchetto aerodinamico per la macchina, e poi abbiamo effettuato un altro test di sviluppo concentrandoci sugli ammortizzatori. Tutto è avvenuto durante il periodo autunnale. Utilizzeremo anche lo shakedown prima della partenza della Dakar come intera giornata di collaudo. Come sempre ho inoltre lavorato sulla mia forma fisica, principalmente in palestra, ma in aggiunta ho corso qualche settimana fa la mia prima maratona. È stato un regalo per il mio quarantesimo compleanno!".

Cosa è necessario per essere competitivi in una gara così difficile? E cosa ti ha insegnato l'esperienza di questi anni?
"Ci sono tante cose che devono funzionare insieme. Squadra, auto e meccanici devono essere preparati alla perfezione, ma hai pure bisogno di una buona dose di fortuna e di limitare al minimo i giorni negativi. Se mantieni un buon ritmo medio, puoi ambire alla top 10".



Come è cambiata la Dakar trasferendosi dal Sud America all'Arabia Saudita?
"Ovviamente la sfida è ancora la stessa, e parliamo comunque del più lungo e difficile evento motoristico sul pianeta. In ogni caso, le caratteristiche sono mutate: in Arabia Saudita la gara ha un passo molto più rapido ed è servito adeguare lo stile di guida".

Nel 2019 hai concluso sesto: pensi di poter replicare, o persino migliorare, quel risultato?
"Ci spingiamo sempre oltre per avere prestazioni e risultati migliori. Non investirei tempo, denaro ed energia se non sentissi che è possibile".

Dicci di più sulla Ford Raptor RS Cross Country: come l'avete sviluppata e quali sono i suoi punti di forza?
"La macchina è stata realizzata in Repubblica Ceca dalla nostra squadra privata. Ci siamo focalizzati sull'affidabilità, specialmente perché durante la gara non abbiamo un altro veicolo con l'equipaggio di supporto. Per quanto riguarda il motore, montiamo ancora il 5.0 V8 aspirato derivato dalla Ford Mustang".



Utilizzi vari prodotti di Racing Force Group, come tute, guanti, scarpe e underwear OMP, caschi Bell e il sistema di comunicazione Zeronoise. Quali sono gli aspetti che preferisci?
"Trascorriamo ore e ore all'interno dell'abitacolo per molti giorni consecutivi, per cui voglio un equipaggiamento confortevole e con la massima indossabilità. Devo inoltre sottolineare che caschi e sistemi audio sono migliorati in modo significativo negli ultimi anni, e questo è fondamentale considerando quanto sia importante comunicare in macchina con il mio navigatore durante la Dakar".

Pensi che l'ambiente della Dakar rappresenti un buon banco prova per il confort dell'abbigliamento gara?
"Senza dubbio. Affrontiamo condizioni ideali per testare ed evolvere tutto l'equipaggiamento di sicurezza. Nessuna competizione è più estrema della Dakar per mettere alla prova il racewear".