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Il guanto intelligente debutta in F1

Con il Gran Premio d’Australia in scena a Melbourne questo weekend, debutta in Formula 1 una grande novità tecnologica: il guanto intelligente, in grado di inviare in tempo reale informazioni potenzialmente decisive allo staff medico che interviene per soccorrere i piloti in pericolo di vita.

 

I guanti saranno indossati da tutti i piloti del campionato, e monitoreranno i parametri vitali dei piloti per tutta la durata delle sessioni di prova e delle gare, tramite un sensore flessibile da 3 millimetri, cucito all’interno del tessuto sul palmo del guanto. L’iniziativa è della FIA, Federazione Internazionale dell’Automobile, nell’ambito di una collaborazione con l’Istituto Globale per la Sicurezza nel Motorsport, e l’azienda inglese Signal Biometrics Ltd. Tra i produttori di racewear coinvolti nel progetto c’è anche OMP, partner ufficiale di Alfa Romeo Sauber per quanto riguarda l’abbigliamento tecnico.

 

In primo luogo, il sensore ottico misura l’ossimetria (presenza di ossigeno nel sangue), insieme alle pulsazioni, consentendo al team medico a bordo pista di ricevere importanti informazioni non appena si verifica un incidente: la diminuzione rapida di ossigeno nel sangue è sintomo di un incidente che riguarda la respirazione, per cui ricevere questo dato in tempo reale è fondamentale nella preparazione dell’intervento di soccorso. 

 

I dati biometrici aiutano a definire le condizioni del pilota prima dell’incidente, nel momento dello stesso e negli istanti successivi. L’importanza di tali dati è ben spiegata da un episodio avvenuto durante il GP di Russia del 2015, quando lo spagnolo Carlos Sainz sulla sua Toro Rosso uscì di pista e finì contro le barriere a 153 Km orari. Per fortuna Sainz rimase illeso, ma fu difficile per il team medico rendersi conto di ciò, perché il pilota era coperto dalla barriera divelta e, al loro arrivo sulla scena dell’incidente, i medici dovettero attendere la rimozione dell’ostacolo prima di poter intervenire direttamente su Sainz e rendersi conto delle sue condizioni. Con la nuova tecnologia, i medici sarebbero stati informati fin da subito dello stato fisiologico del pilota. 

 

Per il futuro, c’è l’intenzione di introdurre sensori anche per il ritmo della respirazione e per la temperatura corporea: dati che possono essere utili non solo per ragioni di sicurezza, ma anche puramente agonistiche, visto che la respirazione dà un’idea molto chiara dello stato di tensione del pilota, mentre la temperatura, notoriamente, influenza in modo pesante la performance.